Chiesa di Santa Maria della Pieve - Comune di Savigliano (CN)

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CHIESA DI SANTA MARIA DELLA PIEVE

 

 



 

La Chiesa è considerata la più antica della città: essa sarebbe sorta forse già nel V secolo. Un frammento epigrafico databile al VII secolo, rinvenuto nel 1849, testimonia l'antica origine del complesso.

 

Il primo atto che nomina S. Maria della Pieve è del 1184: resti murari relativi almeno al secolo XII sono emersi nel 1992 durante i lavori di risistemazione.

 

Nel 1360, in seguito alla distruzione e saccheggio della città ad opera dei mercenari di Amedeo VI in guerra con Giacomo d'Acaia, la chiesa fu danneggiata, ma già nel 1389 si iniziarono i lavori di ricostruzione, con i quali fu previsto di ribaltare l'orientamento dell'edificio, portando la facciata da ponente a levante. Sotto l'attuale prospetto vi sono infatti i resti medievali del settore absidale.

 

Dai primi anni del secolo XV fino a metà del XIX secolo il complesso ospitò la lastra tombale del Venerabile Gudiris (sec. VII), ritenuta dispensatrice di miracolose guarigioni (ora conservata al Museo Civico).

 

Altri lavori all'impianto trecentesco si operarono a fine '400 e nel 1591.

 

A metà Settecento l'avanzante degrado impose la chiusura della chiesa al culto.

 

Tra il 1767 ed il 1769 l'architetto Bartolomeo Ricca intervenne sulla chiesa, conferendole l'attuale aspetto, ma mantenendo l'impianto ad una navata con cappelle laterali già presente nella precedente costruzione.

 

Nel 1847 un incendio distrusse la parte absidale, che venne ricostruita nel 1849 da Maurizio Eula, che pure fece elevare l'altare maggiore (1851) dall'intarsiatore Giuseppe Ferrero.

 

La decorazione a fresco fu eseguita da Domenico Cardellino.

 

Il campanile fu totalmente riedificato nel 1870. Il terrazzino al suo apice fu a lungo utilizzato come osservatorio astronomico. Tra gli altri, se ne servì, in epoca giovanile, il saviglianese Giovanni Virginio Schiaparelli, destinato a divenire uno dei più grandi astronomi dell'Ottocento.

 

Di grande importanza le testimonianze pittoriche custodite all'interno dell'edificio. Tra queste una delicata "Madonna Bianca" databile all'inizio del Trecento, un "Gesù nellOrto" ed una "Coena Domini" risalenti al 1627 ed eseguite da Giovanni Antonio Molineri (1577-1631). A Jean Claret (1599-1679), artista legato all'orbita del Molineri, si devono "lEstasi di San Francesco" (1645) e "lEx Voto" (1670) di mirabile resa espressiva.

 

 

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